Fa’ la cosa giusta! Dal titolo di un vecchio film di Spike Lee proviene l’imperativo categorico a cui deve rispondere la comunicazione d’impresa ai tempi del COVID-19. Nello spazio di un mese, la pandemia globale ha completamente rivoluzionato la pubblicità delle aziende. A questo proposito basti pensare alle rilevazioni BVA Doxa, in cui si evidenzia […]
Maria Grazia Filisio
Eclettica e sognatrice, si è laureata in Scienze della Comunicazione Sociale, Istituzionale e Politica presso l’Università di Bari. Appassionata studiosa di consumi e media studies, si è specializzata come esperta di modelli, contenuti e formati didattici innovativi per la smart education con il progetto Edoc@work 3.0.
Dopo alcune avventure da startupper di belle speranze, svolge collaborazioni come storyteller e progettista di corsi sulla media literacy.
Postmoderna per attitudine, vaga con la sua curiosità tra geopolitica, letteratura, cinema, telefilm, musica, moda, arte. Calvino, Rodari, Mishima, Murakami, Wong Kar Wai, Truffaut, Amy Winehouse, Oasis e Don Draper tra i suoi culti di riferimento. Social addicted, si definisce una “ragazza del post accanto che gioca con le parole e il make up”. Sua la definizione: “Il giornalismo è la miglior forma di pubblicità, mentre la pubblicità è la miglior forma di giornalismo”.
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Reportage
Coronavirus: malati di pubblicità
La comunicazione dell’emergenza, durante e dopo l’emergenza. E poi la comunicazione punto e basta, la pubblicità e la sua evoluzione: come cambia il filo rosso che dalle aziende porta ai clienti. Ne usciremo davvero migliori, sotto questo punto di vista?