Giuseppe Bitti è l’amministratore delegato di KIA Italia. Torinese, ha completato i suoi studi all’ombra della Mole per poi iniziare la sua fortunata carriera nel mondo dell’auto. E per un ingegnere torinese che si avvicinava alle quattro ruote sarebbe stato assurdo non cominciare nella Fabbrica Italiana Automobili Torino. Dopo alcune esperienze in Hyundai e Chrysler è approdato in KIA, in un periodo in cui il brand coreano era ben lontano dal posizionamento di oggi.
La musica è sempre stata una parte molto importante della sua vita, sin da quando, appena ragazzino, ha acquistato i primi vinili. Nonostante un’istintiva e marcata predilezione per il rock, una passione che non lo avrebbe più abbandonato, all’inizio Giuseppe si è avvicinato alla musica italiana: il suo primo LP è stato Il Mio Canto Libero di Lucio Battisti.Quel disco, che era destinato a diventare un classico della musica italiana, si apriva con un brano che ancora oggi si sorprende a cantare con piacere: La Luce dell’Est.
A quindici
anni invece ci fu l’opportunità di vivere l’emozione unica del primo concerto
dal vivo: al Palasport di Parco Ruffini a Torino faceva tappa il rock italiano
di Edoardo Bennato.
La crescente passione per il rock inglese e americano doveva invece fare i conti con le limitate possibilità di vedere quei grandi artisti dal vivo. L’unico modo per sentirsi vicino ai suoi idoli era quella di comprare dischi, ed è così che è nata la sua collezione: uno dei tanti pezzi pregiati è il vinile originale di Wish You Were Here dei Pink Floyd.
Il grande rock lo aveva definitivamente conquistato. Quando aveva circa vent’anni Giuseppe, appesi in camera, aveva tre poster: quello dei Clash, quello di Frank Zappa e quello di Bruce Springsteen, il rocker di Thunder Road.
Quando ha cominciato a viaggiare per tutta Europa, negli anni successivi, è diventato un assiduo frequentatore dei negozi di dischi, alla ricerca di vere e proprie chicche riservate ai veri intenditori e ai collezionisti. Ancora oggi ama ascoltare sul suo piatto analogico gli amati vinili: è una sorta di magia, una macchina del tempo che lo riporta indietro a vivere i momenti in cui li ascoltava per la prima volta.
Col tempo Giuseppe affina ulteriormente il suo palato musicale, e nel 1978, quando è uscito il film di Martin Scorsese The Last Waltz (“L’ultimo valzer”), ha scoperto il gruppo che per tanti anni ha supportato Bob Dylan nelle sue tournée: La Band. Il film racconta il concerto di addio che si tenne il 25 novembre del 1976 alla Winterland Arena di San Francisco, e che vedeva sul palco, tra gli altri, artisti come Van Morrison, Neil Young, Ringo Starr, Joni Mitchell, Eric Clapton e, naturalmente, Bob Dylan.
Oggi Giuseppe ha molto meno tempo di allora, ma grazie alla tecnologia e alla maggiore disponibilità la musica è rimasta una costante che lo accompagna in ogni giornata, da quando si sveglia agli spostamenti ai momenti di relax. Ogni brano gli permette di ripescare dal cassetto dei ricordi tanti momenti speciali della sua vita.
I Clash, ad esempio, che sono stati una vera e propria università della musica, con la loro rivisitazione nuova e diversa dei vari stili musicali, dal reggae al rock. London Calling è un album fondamentale, ed è quasi inutile dire che possiede ancora il doppio vinile originale.
Un altro momento particolarmente emozionante ha per colonna sonora un brano di NeilYoung. Durante un concerto, a Nyon, cominciò a piovere, quando Neil Young uscì dalla tettoia che proteggeva il palcoscenico; e sotto la pioggia, a non più di due metri da loro, imbracciò la chitarra per una versione da brividi di Cowgirl On The Sand.
Giuseppe oggi è papà di due figli, ai quali naturalmente ha provato fin da subito a trasmettere la passione per i grandi classici del rock. Quando sua figlia da piccolina chiedeva di vedere i cartoni animati, lui metteva su il video di The Last Waltz oppure la sua interpretazione “educativa” di cartone animato: lo storico video dei Beatles di Yellow Submarine.
Il Lato B in azienda
Il suo ruolo e la tipologia di prodotto gli hanno più volte regalato l’opportunità di unire musica e lavoro, in particolare in occasione delle scelte dei brani da abbinare agli spot televisivi. Circa un anno fa, per il lancio della KIA Sportage, fu scelto come colonna sonora un brano di Tina Turner: The Best. La scelta inizialmente suscitò più di una perplessità: proporre un’artista e un pezzo degli anni Settanta per promuovere un prodotto innovativo sembrava un controsenso, ma il successo della campagna fu tale da spingere altre filiali in tutto il mondo nella stessa direzione: in UK la scelta cadde su You Really Got Me dei Kinks,mentre negli USA per il lancio della Stinger furono scelti gli Aerosmith con Dream On.
In un repertorio così vasto, e con la sua profonda conoscenza deiclassici del rock, non poteva essere difficile per Giuseppe trovare il brano perfetto per raccontare il mondo del lavoro. La scelta è caduta senza esitazioni su Against the Wind di Bob Seger, che racconta perfettamente lo sforzo quotidiano e l’energia profusa per far fronte alle difficoltà, ma anche lo stimolo continuo per trovare nuova motivazione, produrre idee innovative e vedere in ogni ostacolo una nuova sfida da vincere.
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