Il bingo delle cazzate (edizione “2025, the year of A.I”) è l’unico antidoto alla noia dei meeting e delle cene aziendali.
Edizione completa di tabellone e 30 cartelle già stampato compreso di spedizione.
Bingo delle Cazzate 2025 – Poster da stampare
Il bingo delle cazzate (edizione “2025, the year of A.I”) è l’unico antidoto alla noia dei meeting e delle cene aziendali.
Edizione solo poster. Da scaricare e far stampare. (60×60)
Il bingo delle cazzate è una cosa ben più seria di quanto non sembri, per tanti motivi.
Intanto perché mette insieme tante Persone che si divertono nel corso dell’anno a raccogliere contributi dai social, dalle riviste, dalle interviste condividendo un disagio collettivo di un vocabolario aziendale sempre più distante dai collaboratori con i quali si vorrebbe comunicare.
E nel tempo delle videocall e dello streaming, tenere insieme le Persone, divertirsi e ragionare insieme diventa un valore sempre più importante.
Molti dei termini ricorrenti nel Bingo delle Cazzate sono diffusi in riunioni ma anche convegni, meeting, festival che si propongono come osservatori sul mondo del lavoro, ma evidentemente hanno gli occhiali appannati se non si rendono conto che quel modello comunicativo fatto di inglesismi tirati per la giacchetta, di “engagement” ed “empowerment”, ma anche di “debriffare” e “deliverare”, di trend nel rincorrere certificazioni o apparire nelle classifiche, non solo non è più funzionale ad obiettivi di attrazione verso le nuove generazioni e al fine di trattenere i propri collaboratori, ma diventa addirittura controproducente.
Lo “storytelling” aziendale sta esaurendo le ultime cartucce.
I Team Building non sono più coinvolgenti perché la necessità di avere dei team coesi è una necessità solo aziendale verso collaboratori in fuga che chiedono invece nuove forme di presenza e di riconoscimento del loro valore.
La “value proposition” e il “purpose” sono sacrosanti. Ma siamo sicuri che non restino solo un esercizio di stile con cui l’ufficio marketing e l’agenzia di comunicazione si scervellano per trovare suoni e colori per il video aziendale che nessuno guarderà?
Il “welfare” è fondamentale per sostenere stipendi al ribasso e fidelizzare le Persone, ma quando diventa solo un flag in più negli obiettivi delle direzioni del personale e la palestra più vicina è a 30 km o non c’è una libreria dove spendere i buoni per acquistare i libri scolastici, lo stiamo rendendo solo uno strumento disarmato e disarmante. Una delle ennesime “piattaforme” (o dashboard) con cui interfacciarsi.
Questo è l’anno dell’Intelligenza artificiale, di chatGpT che ormai intermedia tutto e impoverisce linguaggio e creatività. Tutti parlano di I.A., tutti dicono di implementarla nei loro sistemi, tutti hanno già presente un futuro straordinario in cui le cure mediche e l’industria faranno passi da gigante. Al momento vediamo solo BOT, risponditori, testi scritti con il pilota automatico.
E’ questa l’innovazione che ci meritiamo?
Il problema non sono le Certificazioni di Genere, l’Empowerment Femminile, gli asterischi, le schwa, l’inclusione, i job title creati apposta, ma quando tutto questo viene cavalcato senza che l’organizzazione abbia fatto alcun passaggio culturale che permetta loro di non contraddirsi nel quotidiano, risultando incoerenti.
Non vorremmo scadere nel solito aforisma per il quale “le parole non sono sbagliate, è come le si usano”, ma mai come in questo caso, è vero.
Nulla di tutto quello che si trova nel Bingo delle Cazzate è sbagliato.
Basterebbe crederci davvero.
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La tazza del podcast Umane Risorse. L’informazione sul lavoro ha bisogno di più onesta intellettuale, meno marchette e nomi e cognomi