Tiromancino e il tagliatore di teste

Al Festival di Sanremo 2008 Federico Zampaglione e i suoi Tiromancino annunciano la partecipazione della canzone «Il rubacuori», destinata ad essere inserita nell’album live «Il suono dei chilometri». L’intuizione vincente si esaurisce nel titolo della canzone: il rubacuori non è un playboy ma un perfido dirigente aziendale descritto in modo caricaturale e tragico al tempo stesso. […]

Al Festival di Sanremo 2008 Federico Zampaglione e i suoi Tiromancino annunciano la partecipazione della canzone «Il rubacuori», destinata ad essere inserita nell’album live «Il suono dei chilometri». L’intuizione vincente si esaurisce nel titolo della canzone: il rubacuori non è un playboy ma un perfido dirigente aziendale descritto in modo caricaturale e tragico al tempo stesso. La volontà è quella di dipingere un quadro espressionista che deformi il cinismo del protagonista e lo renda grottesco e mostruoso: il risultato sfiora il didascalico.

Come mi sento quando arrivo in ufficio
per licenziare trentacinque persone
il modo in cui dirglielo, la faccia da fare
sono al di là del bene e del male.
L’azienda non si tocca, l’azienda è al primo posto
e chi non fa più parte è come fosse morto
io questo lo so bene e non mi sfiora il rimorso
mando tutti a casa e mi tengo stretto il posto.

Pronosticati fra i favoriti alla vigilia del Festival, i Tiromancino hanno cambiato etichetta immediatamente prima della manifestazione: si vocifera che la EMI, ex casa discografica della band, abbia apprezzato moderatamente il tema della canzone. L’argomento («Un brano dal forte significato politico» dichiara l’autore alla stampa) risulta particolarmente sensibile, dato il periodo di crisi che attraversa il settore discografico italiano. La stampa suggerisce infatti che i versi mostrino con tutta evidenza che l’azienda in questione sia una casa discografica:

Tanto a me della musica
non mi frega più niente
questa è la mia rivincita
sono dirigente.

La Repubblica titola esplicitamente: «Io censurato a Sanremo per la canzone sui licenziati». Federico Zampaglione, leader della band e autore del motivo in concorso, smentisce in seguito questa interpretazione, parlando genericamente di una canzone ispirata all’esperienza di un amico rimasto senza lavoro. Il punto di vista adottato dai versi è il racconto in prima persona di un bieco responsabile risorse umane senza alcuna empatia per le persone con cui entra in contatto. La decisione della EMI, da otto anni etichetta di Zampaglione, di non pubblicare la canzone e il fatto che il motivo non sia presente in nessuna delle due raccolte spinge Pippo Baudo, presentatore e direttore artistico ad accusare le major di essersi «coalizzate per non fare entrare il brano nelle compilation», decisione definita dallo stesso presentatore «una ritorsione alquanto maldestra».

La replica della Fimi, l’associazione di categoria dei discografici, non si fa attendere. Enzo Mazza, presidente e portavoce, parla di «attacchi gratuiti e privi di fondamento alle case discografiche» e di «accuse gravi e lesive per le imprese iscritte a Fimi». Mazza non nega che tra EMI e Tiromancino esista un contenzioso legale, ma pretede le scuse di Baudo per aver «trasformato una semplice disputa contrattuale tra un’etichetta e un artista in un caso, dando in pasto alla stampa informazioni distorte e lontane dalla realtà, al fine non ben chiaro di attaccare le stesse aziende che peraltro tengono in piedi il Festival».

Chiamato in causa, Pippo Baudo risponde bruscamente: «Dalla Fimi mi sarei aspettato gratitudine, invece che dichiarazioni offensive: sono venuto a conoscenza delle dichiarazioni di Zampaglione secondo cui i Tiromancino hanno trovato difficoltà perché la loro etichetta gli avrebbe voluto impedire di partecipare al Festival e le case discografiche si sarebbero messe addirittura d’accordo per non inserire il brano nella compilation degli artisti. Gli ho espresso solidarietà, nessuna accusa alla Fimi».

Non è in ogni caso la prima volta che una o più canzoni in concorso sono assenti dalle raccolte ufficiali del Festival: l’organizzazione della manifestazione non cura direttamente la pubblicazione delle compilation, e di norma nessuna norma regolamentare o previsione contrattuale impone agli artisti di consentire alla pubblicazione comune della loro canzone, come accade per esempio all’Eurovision Song Contest, dove dal 2003 le canzoni in concorso sono inserite nel doppio album ufficiale senza eccezione. Spesso sono alcuni degli artisti più importanti quelli il cui motivo non è inserito nella tracklist della raccolta festivaliera, o quelli che strategicamente vogliono incentivare il pubblico. La nuova etichetta dei Tiromancino, la Deriva, è affiliata a un gruppo discografico indipendente tedesco, la Edel. L’ipotesi più probabile per gli addetti ai lavori è che gli aventi diritto non abbiano trovato l’accordo, o che la canzone fosse ancora priva di un editore quando la raccolta è stata stampata.

Fosse vero il contrario, si tratterebbe della prima volta che un motivo viene escluso dalle raccolta in ragione dei propri contenuti: in realtà i contrasti tra Federico Zampaglione-Tiromancino e la EMI sembrano squisitamente di carattere contrattuale: l’artista sostiene di essersi liberato da ogni impegno, la casa discografica ribatte che è ancora tenuto a consegnare due album di inediti. Rudy Zerbi, all’epoca a capo di Sony Music, etichetta che stampa la raccolta del Festival 2008, ribadisce di considerare valido il punto di vista dell’azienda.

Per Frankie Hi NRG MC, intervistato da Lucilla Agosti nel corso del Dopofestival condotto da Elio e Le Storie Tese, quella di Tiromancino altro non è che un’operazione promozionale, a supporto, afferma il rapper di Città di Castello, di un motivo debole e non tra i più riusciti dell’autore «se fosse bella per come è stata promossa, sarebbe la vincitrice assoluta del festival». Pochi minuti dopo, Federico Zampaglione si presenta al Teatro del Casino di Sanremo e ottiene di replicare in diretta: lo fa di getto, attaccando il collega: «sono dieci anni che canti sempre le stesse cose, le tue canzoni sono uno sproloquio di parole» senza però fornire una controreplica efficace nel merito.

Se promozione era, sembra finire per rivoltarsi contro chi l’ha ideata: la svolta sociale della band di Zampaglione viene accolta timidamente dal pubblico, e il motivo, pur debitore – come conferma lo stesso autore in conferenza stampa – alla tradizione melodica romana di Romolo Balzani, si rivela leggero e privo di mordente. Nella classifica non ufficiale di quel Festival, «Il rubacuori» termina al diciassettesimo posto.

CONDIVIDI

Leggi anche

Adriano Celentano e l’autunno caldo

Nell’autunno 1969 il confronto sindacale si era fatto particolarmente aspro. Alle rivendicazioni avanzate dei lavoratori in occasione del rinnovo del contratto dei metalmeccanici, i sindacati avevano aggiunto la richiesta del riconoscimento di una serie di diritti fino ad allora non normati da alcuna legge ordinaria, seppur protetti a livello costituzionale. Le grandi industrie avevano chiesto […]

L’ “Avvocato” di Lucio Dalla

Nel 1972 un inquieto Lucio Dalla, insoddisfatto dell’esito sanremese di «Piazza grande», in un primo momento del tutto rinnegata dallo stesso autore come tentativo “di bassa lega” di replicare la formula di «4 marzo 1943», interrompe il sodalizio artistico con i parolieri Sergio Bardotti e Gian Franco Baldazzi ed entra in contatto con Roberto Roversi, […]