I meccanismi del lavoro dentro e fuori dal carcere spiegati da una Garante dei diritti delle persone private della libertà: articolo 20, legge Smuraglia e clausola sociale.
Gabriella Stramaccioni
Nata a Roma il 5 luglio 1961, vive e si forma nella capitale. Dopo il Liceo Classico si laurea in Lettere e in Scienze dell’Educazione e della Formazione con la tesi: Il carcere come regolatore della società. Dal 2017 è Garante dei diritti delle persone private della libertà a Roma e lavora anche presso la direzione nazionale dell’UISP (Unione Italiana Sport per Tutti), occupandosi di sociale, sport nelle carceri e negli istituti minorili di pena, sport contro il razzismo, Vivicittà, cooperazione internazionale. Il suo amore per lo sport si esprime soprattutto per la maratona, ne ha corse parecchie conquistando diversi titoli italiani di corsa su strada.
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Reportage
Carceri, le nuove aziende
Il lavoro in carcere è un bene prezioso e l’unica speranza di tornare alla vita senza debiti con il passato, se stessi o lo Stato. La possibilità di avere un’occupazione dignitosa per i detenuti, tuttavia, è ancora esigua, nonostante tutti i vantaggi previsti per chi decide di portare l’azienda tra le mura della prigione.