Il Lato A di Andrea Bucci

Scarica il podcast della puntata. Andrea Bucci è trasteverino di nascita ma cittadino del mondo per i tanti anni passati in Australia, UK e Francia, nel corso di una carriera che lo ha visto iniziare in Iveco per poi approdare in Nissan e diventare nel 2015 CEO di Knauf Italia. Al suo lavoro affianca tre splendide figlie […]

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Andrea Bucci è trasteverino di nascita ma cittadino del mondo per i tanti anni passati in Australia, UK e Francia, nel corso di una carriera che lo ha visto iniziare in Iveco per poi approdare in Nissan e diventare nel 2015 CEO di Knauf Italia. Al suo lavoro affianca tre splendide figlie e una totale passione per la musica elettronica Tech House. Andrea ha infatti un passato da DJ anche se definirlo passato è a tratti improprio. E’ solo la mancanza di tempo dovuta ai tanti impegni che lo tiene lontano dal mini studio che si è costruito a casa. In quei pochi metri quadrati ci sono quarant’anni di musica in un viaggio dal vinile al CDJ fino alla Digital Work Station per il digital audio.

In questa immensa biblioteca musicale Andrea deve scegliere i brani che hanno segnato i momenti più importanti della sua vita.

Negli anni ’80 Andrea era un adolescente in piena fase introspettiva che ascoltava Pink Floyd, Cure e Depeche Mode quando Your Love, frutto della collaborazione artistica di due DJ famosissimi come Frankie Knuckles e Jamie Principle fece irruzione nella sua vita musicale, aprendogli le porte virtuali della House music.

Per lui il vero Dj sa riconoscere il suo pubblico e ha l’obiettivo di regalare emozioni uniche, costruendo la trama perfetta: una intro emozionante, un picco prolungato ed una lenta chiusura che, come un buon vino, resti in parte viva nei sensi di chi l’ascolta. Un processo creativo potenzialmente non così dissimile dalla creazione di un prodotto o di una start up.

Nel 2002 Andrea è a Marentino insieme a tanti altri giovani talenti per la Graduates Convention. C’è grande aspettativa e sono presenti tutti i più alti livelli aziendali per questa occasione. Al momento del kick off partirono in sala le prime note di un brano considerato da Mixmag uno dei top 10 di sempre.

Duecento cuori che battevano all’unisono con quel ritmo piacevolmente ossessivo: Andrea ricorda ancora quell’evento come il più emozionante della carriera e lo rivive proprio qui, proprio adesso, sulle note di Fatboy Slim.

Sono passati tanti anni da allora e la vita gli ha regalato grandi soddisfazioni in tutti i campi ma ci sono sempre momenti difficili. E’ allora che si cerca un nuovo inizio, nuovi equilibri e una diversa organizzazione degli spazi dando il giusto peso alle cose importanti, ai valori su cui fondiamo la nostra vita. Spesso le ripartenze sono dure ma c’è sempre qualcosa di nuovo da scoprire.

Proprio in quel periodo usciva Lovebreake di Tube & Berger & Milan Eurifger.

L’ultimo brano della playlist di Andrea parla di viaggi e ci riporta di nuovo indietro, sul finire degli ’80: era spesso a New York dove ascoltava le radio locali e un giorno, sia pur già fortemente contaminato dalla musica elettronica, sente per la prima volta l’hip hop dei Beastie Boys con Hey Ladies.

Quello stile totalmente nuovo e potentissimo lo colpì come un pugno anche perché in quel periodo alla radio in Italia si sentivano Albano e Romina ed il Gioca-Jouer di Cecchetto.

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Lato B, il ruolo in azienda

Quando cerco nel percorso di Andrea i momenti in cui musica e lavoro hanno potuto convivere in una o più esperienze, mi spiega che oggi con un PC ed una DAW (Digital Audio Workstation, ndr) si può creare sul proprio desktop un vero e proprio studio portatile.  Fu esattamente quello che fece: volando di notte da un Paese all’altro, Andrea lavorava alle sue produzioni.

Era il momento in cui allentava la cravatta e usciva dal suo ruolo professionale mentre le emozioni del giorno entravano naturalmente nella scelta dei suoni e nella costruzione dei brani.

Anche il brano che parla di lavoro riflette appieno tutta la sua personalità alla costante ricerca del miglioramento, nel lavoro ma anche nella vita, dove sbagliare aiuta a cercare il proprio limite.

Wrong dei Depeche Mode esprime perfettamente questo concetto di dubbio costante, una severa autoanalisi di come ogni cosa potrebbe essere migliorata; e che a volte, mi confessa, non gli permette di gustare appieno i successi ottenuti.

Il viaggio musicale nelle aziende continua.

 

 

Credits:

Snooky Records Studio by Marzio Francone

Unsplash.com. Saxophone by A. J. O’Reilly

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