In realtà, non è la prima volta che si parla del reato di omicidio sul lavoro in Italia. Già nel corso della XVII e XVIII legislatura sono stati presentati al Senato della Repubblica due disegni di legge molto simili (il primo DDL a firma dei senatori Barozzino e Casson, il secondo a firma della senatrice Valeria Valente), assegnati alla II Commissione Giustizia, il cui iter di discussione non è però mai iniziato, e che prevedevano, anche questi, l’introduzione del reato di omicidio sul lavoro e del reato di lesioni personali sul lavoro gravi o gravissime.
“Ci sono diverse proposte di legge, bipartisan, che vanno in questa direzione”, commenta Galati. “Ognuna parte da un punto di vista diverso e va in direzioni divergenti. Noi abbiamo deciso di presentare la nostra e di non sostenere quelle già presentate perché le riteniamo insufficienti. Quando finirà la campagna di raccolta firme, chiederemo un incontro alla Commissione Giustizia del Senato e chiederemo se ci sarà una volontà di appoggio della nostra proposta da parte dei vari partiti”.
I due DDL già presentati in Senato introducono nuovi articoli nel Codice penale aventi per oggetto, rispettivamente, il reato di omicidio sul lavoro (589-quater, 589-quinquies) e quello di lesioni personali sul lavoro gravi o gravissime (590-septies e 590-octies).
In entrambi si conferma l’entità della pena già definita nell’art 589 c.p. in vigore, e si prevede un aumento da otto a dodici anni di reclusione in caso di morte del lavoratore, e da tre a sette anni per lesioni gravi o gravissime, qualora risulti che il datore di lavoro non abbia adempiuto ai due obblighi base previsti dal D. Lgs. 81/08 per la tutela della salute e la sicurezza: la valutazione dei rischi e la nomina del responsabile del servizio di prevenzione e protezione dai rischi (RSPP); agli obblighi per la prevenzione e protezione dai rischi da agenti fisici, sostanze pericolose, agenti biologici, incendio, previsti da capitoli specifici del D. Lgs 81/08; e/o per mancata consegna ai lavoratori di attrezzature di lavoro e DPI (Dispositivi di Protezione Individuale) a norma.
La nuova proposta di legge intende invece rafforzare ulteriormente il sistema di “obblighi-sanzioni-pene”, sia per il reato di omicidio che per le lesioni gravi. In più si propone, oltre a un aumento rilevante delle pene, di risolvere le criticità rispetto alla violazione dei cosiddetti obblighi di base del D. Lgs. 81/08, in particolare rispetto alle caratteristiche della Valutazione dei Rischi e del relativo Documento (DVR). I sostenitori della legge di iniziativa popolare ritengono infatti insufficiente introdurre la previsione di un aumento di pena – in caso di morte o lesioni gravi del lavoratore – solo nel caso in cui il datore di lavoro non abbia predisposto il DVR, mero assolvimento di un obbligo burocratico.