Areta Sobieraj ci racconta di uno strumento che è stato attivato nel corso di questo lavoro.
“Da circa il 2014 Oxfam promuove nelle scuole di tutta Italia la carta della parità di genere. Si tratta di uno strumento gratuito, che stiamo sperimentando, il quale permette alla scuola di autovalutarsi rispetto al livello di parità di genere in cinque differenti aree tematiche: leadership, curriculum, le relazioni, gli ambienti fisici e la comunità educante. Questo permette alla scuola di autovalutarsi coinvolgendo tutti, comprese le figure della segreteria e quelle dirigenziali. Fatta l’autovalutazione la scuola sceglie su quale aspetto lavorare per cercare di colmare le fragilità a seconda di dove sono state rilevate, attivando cambiamenti che influiscono in modo positivo sulla vita delle persone.”
Che cosa è emerso in particolare da questa valutazione? “Che anche nella scuola può capitare che non si pensi ad alcuni aspetti importanti, come ad esempio il linguaggio, nel quale viene spesso utilizzata una prevalenza del maschile sovraesteso. Abbiamo al contempo notato i risvolti positivi avvenuti nelle scuole che hanno adottato un cambiamento a livello del linguaggio”.
Sempre parlando di lavoro, non possiamo non considerare l’effetto domino negativo che l’abbandono scolastico determina sul futuro professionale delle persone transgender. “Di certo è così, parliamo dell’interruzione di un percorso formativo che blocca possibilità e che influisce psicologicamente sulle scelte lavorative delle persone e sul loro futuro”, chiosa Areta Sobieraj.
Riconoscimenti sociali mancati che si traducono in una riduzione di opportunità professionali, ma anche in una perdita per il mercato del lavoro. Riguarda le risorse umane, ossia le persone, con la loro preziosa unicità.
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Photo credits: agedonazionale.org