Tornando al movimento #MeToo, una delle storie manifesto è quella che vede coinvolto Roger Ailes, consulente mediatico per Nixon, Reagan e Bush senior, e soprattutto creatore, insieme a Rupert Murdoch, di Fox News. Nel 2016, Ailes – poi scomparso nel 2017 – è costretto a dimettersi dalla carica di chief executive del canale a seguito della denuncia della giornalista Gretchen Carlson, licenziata dopo aver respinto le sue avance sessuali. La seguono altre colleghe, tra cui la celebre anchorwoman della rete Megyn Kelly, che aveva messo in difficoltà Donald Trump in uno dei primi dibattiti televisivi quando il tycoon era tra i candidati alla nomination repubblicana.
La vicenda è ricostruita in due titoli.
Il primo è Bombshell – La voce dello scandalo (2019, Now Tv e altre piattaforme a pagamento, ma presente anche su RaiPlay) di Jay Roach, che assume il punto di vista delle tre donne protagoniste: Gretchen Carlson, interpretata da Nicole Kidman, Megyn Kelly (Charlize Theron), e un personaggio di finzione, l’aspirante giornalista incarnata da Margot Robbie.
Il secondo è la miniserie in 7 episodi prodotta da Showtime, The Loudest Voice – Sesso e potere (2019, trasmessa da Sky e da La7) di Tom McCarthy, che si concentra sull’ascesa e caduta dell’influente Ailes, non avendo paura di essere sgradevole nel raffigurare la sua voracità nel molestare le dipendenti in un impietoso gioco di potere tra sottomissioni, promesse di carriera e minacce. The Loudest Voice, con Russell Crowe, Naomi Watts e Sienna Miller, offre anche un significativo spaccato sul legame tra media e politica negli USA, rendendo evidente l’influenza che Fox News ebbe su un’ampia fetta dell’opinione pubblica a stelle e strisce.
Di abusi sessuali in ambito televisivo, in particolare nei prestigiosi show mattutini americani, si occupa in maniera approfondita anche la serie The Morning Show di Apple Tv+, che rievoca la reale vicenda di Matt Lauer, star del famoso Today Show della NBC, licenziato nel 2017 per “cattiva condotta sul posto di lavoro” e finora mai ritornato sotto i riflettori.
Chiudiamo la carrellata con il titolo più recente: Anche io – titolo originale She said – di Maria Schrader, disponibile su Netflix. Il film ricostruisce uno dei momenti di svolta del movimento #MeToo: l’inchiesta delle due giornaliste del New York Times Megan Twohey (Carey Mulligan) e Jodi Kantor (Zoe Kazan) pubblicata il 5 ottobre 2017, che, insieme a quella pressoché contemporanea di Ronan Farrow sul New Yorker, ha scoperchiato lo scandalo Weinstein (e vinto il Premio Pulitzer). Il film riprende il lavoro di indagine delle due giornaliste (e giovani madri) alla ricerca di testimonianze e dati che provino le molestie, ricostruendo così il sistema con cui il fondatore della Miramax metteva a tacere le vittime dei suoi abusi, che fossero attrici o assistenti. Mai viene mostrato il “carnefice”: è il potere della parola a veicolare l’impatto degli abusi sulle esistenze delle vittime e a fare giustizia. Anche io, che appartiene al nobile filone di Tutti gli uomini del presidente e Spotlight, è un omaggio alla difficoltà di produrre giornalismo d’inchiesta con tutti i crismi, e allo sforzo richiesto per abbattere muri di omertà che paiono invalicabili.
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In copertina, un fotogramma dal film “The Loudest Voice”.