
Nella saga degli imprenditori che non trovano collaboratori, in cui il Reddito di Cittadinanza ha ceduto il passo ai giovani che non vogliono fare la gavetta, la vera sorpresa sono stati i giornali(sti)
Il lavoro si è rotto: solo il 5% degli italiani sono contenti di ciò che fanno. Come si cambia? Spieghiamo il sentimento crescente diffuso nel mondo delle imprese con chi ne ha viste parecchie: Osvaldo Danzi intervista Marco Bentivogli nella nuova puntata di “Al lavoro tutto bene?”, il podcast prodotto da SenzaFiltro per FitPrime
Le statistiche dicono che nella zona OCSE solo il 10% delle persone è soddisfatto del proprio lavoro. In Italia la percentuale scende al 5%.
Lo stereotipo dei tedeschi seri e grigi e degli italiani solari e sorridenti non potrebbe essere più falso, e alla base c’è una molteplicità di fattori, non solo la differenza di retribuzioni.
C’è una vera e propria emergenza di senso nel lavoro, e sta accadendo oggi: non si tratta solo di turnover, di persone che cercano un’occupazione migliore, più in linea con le loro necessità. C’è anche qualcosa che si è rotto. E, di conseguenza, qualcos’altro deve cambiare.
Marco Bentivogli è stato per lungo tempo segretario generale della FIM CISL, ed è un esperto di politiche di innovazione e lavoro. Di aziende ne ha viste tante, in decenni diversi, ed è arrivato alla conclusione che “far star bene le persone è produttività”. Nella sua intervista con Osvaldo Danzi per il podcast Al lavoro tutto bene?, prodotto da SenzaFiltro per FitPrime, si esplorano i cambiamenti in corso nel mondo del lavoro e l’importanza sempre maggiore del welfare aziendale nell’era in cui anche gli imprenditori ti danno del tu.
Nella saga degli imprenditori che non trovano collaboratori, in cui il Reddito di Cittadinanza ha ceduto il passo ai giovani che non vogliono fare la gavetta, la vera sorpresa sono stati i giornali(sti)
Da qualche mese il Gruppo Unipol è impegnato in un braccio di ferro insensato con i propri collaboratori. Lo smartworking negato nonostante i risultati degli ultimi due anni, la settimana corta che corta non è, e adesso ignora anche lo stato di emergenza.
Il nostro nuovo e moderno ufficio era meravigliosamente arieggiato eppure davvero oppressivo. Non c’era niente di privato. “Operai con lo zaino in spalla”. È la definizione che le ha dato la futurologa Nicola Millard, esperta di dati, analisi e tecnologie emergenti, per parlare dei lavoratori in relazione al luogo di lavoro. Sono quelli che si […]