Congedo di paternità raddoppiato e bonus a tre zeri: se alla natalità ci pensa l’azienda

Un’impresa veneta garantisce 6.000 euro per ogni nuovo nato e venti giorni di congedo di paternità ai suoi 350 dipendenti: il welfare aziendale può fare da esempio alle leggi statali?

Congedo di paternità raddoppiato per i dipendenti di San Marco Group: un padre al pc con un neonato in braccio

Dove non arrivano le leggi statali talvolta arrivano le aziende. Nel male, o nel bene. Come in questo caso.

L’azienda in questione è la veneta San Marco Group, produttrice di pitture e vernici per l’edilizia con quattro stabilimenti in Italia, che ha dato il via a un’iniziativa di welfare aziendale a tutela della natalità e della genitorialità dei suoi dipendenti ritoccando al rialzo due benefici già previsti dalla legge, ma a ben altre condizioni: il bonus nascite e il congedo parentale.

La proprietà lo definisce “un nuovo piano di sostenibilità sociale incentrato sulla conciliazione casa-lavoro e sulla parità di genere”, i cui “aspetti previdenziali (…) puntano a fare rete intorno alle famiglie”. Per carità, tra gli annunci e la realtà c’è una distanza spesso incolmabile; ciò che rende interessante l’iniziativa è la storia dell’azienda, che non è nuova a progetti a tutela dei dipendenti. Ma andiamo più nel dettaglio.

Assegni e cicogne: 6.000 euro ai nuovi nati e congedo di paternità a venti giorni

Il progetto, spiega San Marco in una nota, prevede di rafforzare gli strumenti di welfare famigliare con l’introduzione di un bonus di 6.000 euro ai dipendenti per ogni nuovo nato. Il bonus in questione dovrebbe essere ripartito in tre erogazioni: 3.000 euro alla nascita, 2.000 al compimento del primo anno e 1.000 al compimento del terzo.

L’azienda interviene anche sul congedo di paternità, che lo Stato fissa a dieci giorni obbligatori tramite il D.lgs. del 30 giugno 2022 n. 105: il welfare made in San Marco lo raddoppia, portandolo a venti giorni retribuiti al 100%. Si è ancora lontani dai cinque mesi obbligatori garantiti per il congedo di maternità; nondimeno, si tratta di uno sforzo aggiuntivo rispetto a quelli previsti dalla legge nazionale.

Inoltre, precisa l’azienda, sarà integrata del 20% la retribuzione della maternità facoltativa prevista dall’INPS, con la possibilità per le neomamme di contare sul 50% del proprio stipendio, in caso di congedo parentale.

E-bike, bonus e premi: il welfare aziendale secondo San Marco Group

L’impresa, che ha da poco stretto un accordo per esportare i suoi prodotti nel ricco mercato indiano, nel 2022 ha dichiarato un fatturato di 115 milioni, 9,2 dei quali – nelle dichiarazioni programmatiche per il 2023 – verranno investiti nell’“innovazione e sostenibilità” a favore dei circa 350 dipendenti (con il 30% di donne). Quindi, si presume, anche per progetti come quello appena descritto.

E a queste iniziative San Marco non è nuova: nello storico del welfare aziendale si contano distribuzioni di bici elettriche agli operai, bonus sul carburante (in parziale contraddizione con l’impegno per la mobilità sostenibile, ma è un dettaglio), bonus per le bollette, bonus antinflazione, cospicui premi di partecipazione. Insomma bonus, come se piovesse, e dialogo con i sindacati, in quello che appare come un articolato piano volto a garantire il benessere dei lavoratori.

La cautela è d’obbligo, come sempre, ma gli indizi fanno sperare in bene. E chissà che modelli di questo tipo non si diffondano, non solo alle altre aziende: la politica e i legislatori avrebbero di che prendere appunti.

 

 

 

Photo credits: annamessi.it

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