
Il caso di Romano Prodi e dell’inviata di “Quarta Repubblica” Lavinia Orefici dimostra che la politica continua la sua tradizione di aggressioni ai giornalisti, e che il giornalismo viene difeso solo quando serve per mettere in imbarazzo un avversario. Un altro dei tristi primati italiani sull’informazione. che dovrebbe far riflettere