Entro il 2030, la Generazione Alpha rappresenterà il 27% della forza lavoro globale. Che cosa significa questo? Immaginate un mondo in cui quasi un terzo dei lavoratori è nato e cresciuto con internet, i social media e l’intelligenza artificiale come parte integrante della vita quotidiana. La Generazione Alpha sta crescendo con aspettative e prospettive che promettono di trasformare radicalmente il modo in cui viviamo, lavoriamo, e interagiamo dal punto di vista economico. Questi ragazzi avranno un modo di lavorare del tutto nuovo, basato sulla flessibilità, la collaborazione e la tecnologia.
L’ascesa della Generazione Alpha rappresenta una sfida e un’opportunità per le aziende: secondo il Digital Economy and Society Index (DESI) 2023 promosso dalla Commissione europea, il 75% dei lavori richiederà competenze digitali avanzate entro il 2025. Non saranno più un optional, ma un requisito fondamentale. La Generazione Alpha, già avvezza all’utilizzo di tecnologie avanzate, sarà avvantaggiata; ma è cruciale fin da adesso, per le aziende e le istituzioni educative, investire nella formazione di tutte le generazioni per colmare il divario digitale e garantire a tutti le competenze necessarie.
Perché nell’era digitale, ogni generazione è investita dall’incessante progresso tecnologico. Questo si traduce in un accesso senza precedenti a tutto: informazioni, strumenti, risorse e persone dal mondo. La Generazione Alpha, in particolare, rappresenta un caso emblematico. Immersi fin dalla tenera età in un universo di smartphone, tablet e connessioni internet, vantano un bagaglio di esperienze e opportunità che nessuna generazione precedente ha mai avuto. Questo vantaggio competitivo, seppur innegabile, rischia di esacerbare il divario digitale anche all’interno della stessa generazione, creando una frattura tra chi ha accesso alle tecnologie e chi ne è escluso.
Lo stesso rapporto DESI evidenzia, inoltre, che la crescita dell’economia digitale creerà 133 milioni di nuovi posti di lavoro entro il 2025. Nuove professioni emergeranno in settori come l’intelligenza artificiale, la robotica, la cybersecurity, la blockchain e la realtà virtuale. Tuttavia, la Generazione Alpha è anche la più esposta ai rischi conseguenti all’iperconnessione e alla crescita in un mondo basato su internet, smartphone e tablet fin dalla nascita. Uno scenario a dir poco preoccupante sul quale proprio in questi mesi si comincia a tirare le somme con la pubblicazione di studi mirati, che misurano gli effetti già devastanti dei device sulla generazione a loro precedente.