Poi accade che una mattina il nome del Comune di Castel San Giorgio finisca sui giornali e rimbalzi online da webzine a webzine. Uno studio di CGIL e Federconsumatori diventato “Libro nero del gioco d’azzardo” fa svegliare i castellesi inconsapevoli con un record non certo invidiabile: è il Comune italiano che spende di più in assoluto in gioco d’azzardo online.
Anticipando Rocca Priora e Zola Predosa, Castel San Giorgio non solo vince, ma stravince, andando oltre le quattro cifre non decimali: secondo i dati elaborati da sindacato e associazione dei consumatori, la spesa pro capite in gioco online nel piccolo Comune supera gli 11.000 euro annui.
“Certo, è stata una pessima pubblicità per la nostra città”, spiega Lanzara. “Ma non siamo un paese di ludopatici, di zombie attaccati alle macchinette. Anche perché i conti non tornano”.
E, calcolatrice alla mano, il sindaco sembrerebbe avere più che ragione. Arrotondando per difetto la spesa pro capite indicata dal report e il numero di abitanti di Castel San Giorgio, e poi moltiplicando, viene fuori un numero che rimbomba: 143 milioni di euro.
“La nostra comunità non produce quella cifra”, sostiene la sindaca. Che poi rincara: “Siamo stati evidentemente presi di mira. Questo non vuol dire che vogliamo negare un problema o nascondere la testa sotto la sabbia. Anzi, abbiamo avviato immediatamente campagne di sensibilizzazione sul territorio e promosso incontri con forze dell’ordine e associazioni”. Volantini in cui si invita i ragazzi a “non giocarsi il futuro” sono stati affissi nelle scuole, mentre altri A3, come quelli in cui una casa vola via dai suoi proprietari, sono rivolti a un pubblico adulto. “Ma è chiaro che qualcosa non torna”.
In quel qualcosa che non torna c’è il sospetto – più di un sospetto, in realtà – che quel numero sia gonfiato a causa della longa manus della criminalità organizzata, che in quella terra “di passaggio” avrebbe trovato terreno fertile per l’apertura di conti online.
Giovanni Berritto, presidente di Federconsumatori Campania, ha incontrato Paola Lanzara in un confronto a Salerno sulle ludopatie.
“Il gioco d’azzardo – racconta Berritto a SenzaFiltro – si presta egregiamente a ripulire il denaro sporco. Non si tratta solo di investire in società di scommesse, così come già capitava con altri settori quali la ristorazione, ma di far rientrare le somme illegali in circolo, grazie allo stesso sistema scommesse e a una rete di persone più o meno coinvolte nell’illecito.”