Si scrive “chat control” ma si legge Stato di polizia. È il nome di un contestatissimo provvedimento che è slittato al di fuori dall’ordine del giorno del Consiglio europeo del 20 giugno: prevede di imporre a tutti gli utenti la scansione dei contenuti inviati tramite messaggistica e piattaforme di cloud, previo consenso obbligatorio; rifiutando di darlo, non si potrebbero più inviare foto, video e link. L’obiettivo dichiarato sarebbe quello di combattere la diffusione di contenuti pedopornografici.
Di fatto si tratterebbe di una gravissima violazione della privacy dei cittadini europei, basata sulla vanificazione della crittografia end-to-end che garantisce la sicurezza della condivisione – e che, per giunta, prevede di delegare l’amministrazione della giustizia ad aziende private. In Europa c’è chi giura che non si tratti di un controllo illecito. Nel frattempo, però, i ministri dell’Interno dei Paesi UE vorrebbero esentare loro stessi, le forze dell’ordine e i militari dal provvedimento.
In parallelo, Microsoft ha lanciato il “progetto Recall“, una funzione che scatta continui screenshot allo schermo dei pc per “recuperare dati sensibili” tramite IA e tutelare gli utenti dalla perdita del loro lavoro. Tutto senza alcuna forma di controllo. Non vi sentite già più sicuri?
Ne parliamo nella nuova puntata del podcast di Nicoletta Prandi per SenzaFiltro, Non avrAI altro Dio.