Il Lato A dei Ciappter Ileven

Scarica il podcast della puntata. Se fino a ieri il Chapter Eleven per me era solo una procedura pre-fallimentare dell’ordinamento giuridico americano, dopo la serata che ha preceduto l’apertura di Nobìlita, il festival del Lavoro promosso da Senza Filtro, mi sono reso conto che devo rivedere la mia personale classifica e aggiornare la mia enciclopedia. Basta rivedere […]

Scarica il podcast della puntata.

Se fino a ieri il Chapter Eleven per me era solo una procedura pre-fallimentare dell’ordinamento giuridico americano, dopo la serata che ha preceduto l’apertura di Nobìlita, il festival del Lavoro promosso da Senza Filtro, mi sono reso conto che devo rivedere la mia personale classifica e aggiornare la mia enciclopedia.

Basta rivedere qualche lettera qua e là ed ecco apparire i Ciappter Ileven, gruppo caposcuola del pop economico finanziario con venature giuslavoristiche, irriverenti cronisti musicali dell’attualità. O, come, amano autodefinirsi, “l’anello di congiunzione tra Elio e le Storie Tese ed Elsa Fornero”.

Mauro Meazza è la voce solista, con Stefano Elli alla chitarra e Marco Lo Conte al basso. Sono tre giornalisti, musicisti per passione, che lavorano al Sole 24 Ore e a Radio 24. Sono nati qualche anno fa quasi per caso, quando Stefano Elli, che si trovava nella redazione romana del Sole24 ore, sentì una voce che cantava nel cortile in dialetto milanese di fronte ad alcuni colleghi romani. Dopo qualche tempo Stefano e Mauro, entrambi fumatori, si trovano davanti all’ingresso della sede milanese; a loro si aggiunge Marco, che anche se non fumava scendeva per fare due chiacchiere. Fu proprio Marco a lanciare l’idea della band, proponendo da subito il nome: Ciappter Ileven.

La band si esibisce sin dalla nascita esclusivamente per fare beneficienza. Per ottenere il miglior risultato applicano una moderna versione della regola del contraccambio cialdiniano: il CD è in omaggio a patto che le persone che ne prendono una copia si impegnino a fare della beneficienza, il che porta il pubblico non solo a donare, ma anche a riflettere.

I Ciappter Ileven si ispirano ai grandi maestri della musica e del cabaret lombardo, su tutti Walter Valdi, autore di brani celeberrimi spesso portati al successo da altri artisti. Il padre spirituale della band è il Balabiott, un pezzo scritto da Stefano. Nel dialetto milanese il Balabiott, che alla lettera possiamo tradurre “balla nudo”, indica un guitto o una persona che ostenta sicurezza, ma che in realtà è un cialtrone di dubbia integrità morale.

Poi ricordano La Busa Noueva, portata al successo da Nanni Svampa, un pezzo di satira attualissimo che, facendo il verso alla bossa nova, denuncia la cattiva gestione delle strade della città (per questo oggi potrebbe tranquillamente avere una sua versione in romanesco). E poi ancora Il bamborin de la mièe d’on ghisa (“l’ombelico della moglie di un vigile”) di Nanni Svampa, i pezzi dei mitici Gufi, l’opera omnia di Iannacci e Giorgio Gaber (quando viene nominato, tra il serio e il faceto, la band tutta si genuflette in omaggio alla sua grandezza).

Poi qualche anno fa c’è stato l’incontro che ha cambiato la vita dei Ciappter Ileven: quello con il maestro Filippo Bentivoglio, che si è da subito innamorato del progetto e ha portato in dote tutta la sua bravura e la sua competenza musicale, iniziando con lo svelare loro alcuni segreti del mestiere: esistono i quattro quarti e se si va a tempo – tutti insieme – è meglio!

Alla band si sono poi uniti altri musicisti – veri – quali Marco Sampataro, Mattia Bertani, Alessio Pacifico, Alessandro “Poto” Esposti, e alcuni amici che li supportano nelle varie attività legate al progetto.

Oggi il gruppo ha tre filoni, tre linee di prodotto: Le canzoni che fanno ridere, le canzoni in dialetto milanese, che fanno ridere ma le devi capire, e le canzoni sbagliate, ovvero le canzoni che non fanno ridere però sono belle lo stesso. Tra queste una citazione speciale la merita Batman, una splendida ballata scritta e interpretata da Stefano Elli.

Lato B, il ruolo in azienda

Naturalmente, visto il loro ruolo di eminenti giornalisti, penne prestigiose e autorevoli opinionisti, un ulteriore obiettivo, oltre alla beneficenza, è quello di fare un po’ di educazione finanziaria.

Con la complicità del fantomatico Pipitone Broccoli, il fiscalista occulto artista della truffa, ci ricordano come sia sempre importante fare attenzione alla gestione dei nostri soldi, specie quando si affidano i risparmi di una vita a consulenti e promotori finanziari.

 

Il viaggio musicale nelle aziende continua.

 

Credits:

Snooky Records Studio by Marzio Francone

Saxophone by A. J. O’Reilly via Unsplash.com 

CONDIVIDI

Leggi anche

Fare il manager per il motivo sbagliato

Credo esistano alcuni vizi di fondo alla base della carenza di Manager oggi nelle aziende realmente orientati alla gestione delle persone e guidare i processi di cambiamento. Il sistema di impresa è oggi centrato sulla remunerazione delle responsabilità e non delle competenze, un sistema che vede nella crescita manageriale l’unica possibile risposta alle ambizioni di […]

Il Jobs Act ha ucciso il mobbing?

Nel nostro Paese se ne inizia a parlare negli anni Novanta, con circa un ventennio di ritardo rispetto a Canada ed Europa. Il mobbing, termine usato nell’opinione comune per designare comportamenti discriminatori o vessatori sul luogo di lavoro, è un fenomeno molto dibattuto, soprattutto in passato, quanto scarsamente o per nulla disciplinato: in Italia non […]