Ci sono anche dei fattori che determinano il successo o il fallimento di una relazione che nasce tramite un’app di dating.
“Valgono le stesse regole di una relazione canonica”, continua il dottor Spaccarotella. “Il fatto che una coppia nasca online non la rende una coppia di serie B. Bisogna però essere accorti, come detto, per contrastare l’idealizzazione, che in rete nasce con facilità. La persona potrebbe non raccontare tutto di sé, fingere una vita fittizia per poi ritrattare o addirittura sparire non appena scoperta. In chat, come dal vivo, bisogna darsi tempo per conoscersi davvero”.
Queste app, tra l’altro, non sono esenti da pericoli. In Italia, solo nel 2021 ci sono state 300 vittime di truffe affettive. Il romance scam è un fenomeno sommerso le cui cifre sono sicuramente più alte, spesso non denunciate per vergogna e timore.
“Chi opera la truffa si insinua nella psiche dell’altra persona fino a quando si rende conto che la preda si fida e farebbe di tutto per il loro rapporto. Proprio lì lo scammer inizia a raccontare delle proprie difficoltà personali che sta vivendo e per le quali necessiterebbe di aiuto”, spiega il dottor Michele Spaccarotella. “A quel punto la vittima della truffa sente di poter essere importante per la coppia, di poter avere un ruolo risolutivo nelle vicende del partner. Nonostante si renda conto che le storie ascoltate possano apparire strane o paradossali, sceglie comunque di dare il suo sostegno economico, dato il clima di fiducia che si è creato tra i due”.
“Alla prima richiesta di un prestito ne faranno seguito delle altre, condizione necessaria affinché l’incontro dal vivo possa avvenire e il loro sogno d’amore possa coronarsi. Ciò che dovrebbe mettere dunque in guardia è in primis la richiesta economica, che in genere il truffatore formula dopo il racconto di una serie di vicende rocambolesche e intricate (ricatti da parte di nemici, debiti da onorare, fondi da versare per attivare un progetto personale, incidenti) che gli sono accadute e che lo portano a chiedere il supporto dell’unica persona di cui veramente si fida. Altri elementi che possono caratterizzare la dinamica di queste truffe sono l’esternazione plateale dei sentimenti da parte del truffatore (nonostante il breve periodo trascorso dai primi contatti) e la costante sensazione che nei suoi racconti ci siano degli elementi incongruenti, percezione che permane nella vittima nonostante la fiducia e l’idealizzazione sperimentati.”
“Se si è certi di aver subito una truffa, è importante avvertire la Polizia Postale per verificare se il truffatore stia mettendo in atto questo comportamento in maniera seriale (come recentemente ben raccontato nel docu-film Netflix Il truffatore di Tinder, di cui consiglio la visione)”.
Su queste app sono previsti anche dei piani di abbonamento per avere più possibilità di match. Quali sono le principali dinamiche psicologiche che portano a aderirvi?
“Parafrasando un noto film, faccio spesso una battuta: pensavo fosse amore, invece era un Super Like, proprio per intendere come l’investimento affettivo viene spesso scambiato o barattato per l’investimento economico nell’app. Ci si spende per avere più funzionalità nell’app di riferimento scelta, ma si spende pochissimo, invece, sul piano relazionale. Si spera che questo surplus di funzioni dia più possibilità, più opportunità, come se fosse la macchina, l’algoritmo, a dover fare il grosso del lavoro. Viene massimizzata l’importanza del momento della scelta, del match perfetto, mentre si pensa poco a come portare avanti la relazione. Pensiamo di più alle emozioni e alla capacità di relazionarsi, e meno ai pulsanti.”
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