Una certa letteratura economica collegava l’adozione del salario minimo a un calo dei posti di lavoro, ma studi più recenti, compresi quelli del premio Nobel per l’economia David Card, testimoniano che non è così. Ecco i motivi.
A Nord e a Sud dei salari: il South Working ha funzionato?
Le retribuzioni nel 2022 crescono, anche se non come negli anni precedenti: si riduce il divario tra Sud e Isole e il resto d’Italia, ma il gap resta marcato. L’analisi sui dati dell’Osservatorio JobPricing
Fra Nord e Sud e Isole c’è un gap di circa 4.000 euro in termini di RAL (Retribuzione Annua Lorda), e di circa 4.200 euro in termini di RGA (Retribuzione Globale Annua).
Le differenze retributive territoriali in Italia sono analizzate dal JP Salary Outlook 2023 dell’Osservatorio JobPricing.
Nel 2022 i salari più bassi crescono più degli altri. Le differenze tra Regioni
Il 2022 registra una crescita delle retribuzioni del Sud e Isole (3,9% RAL; 4,7% RGA), così come per quelle del Nord (3,9% RAL; 3,1% RGA) e del Centro (3,3% RAL; 3,5% RGA).
Le variazioni dell’ultimo anno sono però tutte inferiori alla variazione media annua del periodo 2015-2022. Sul lungo periodo si impone il cosiddetto catching-up dei salari dei territori con i livelli medi più bassi, che crescono di più rispetto ai salari più alti nel Centro e del Nord.
Nel 2022 le retribuzioni più alte sono pagate in Lombardia, Liguria e Lazio. Entrando nello specifico, la Lombardia primeggia al Nord con 32.534 euro (RAL) grazie soprattutto alle retribuzioni medie milanesi. Quelle romane trainano il Lazio al primo posto nel Centro (31.659 euro). L’Abruzzo risulta la Regione più pagata del Sud e Isole con una RAL di 28.045. Sardegna, Calabria e Basilicata sono i fanalini di coda della classifica e registrano salari medi inferiori a 27.000 euro.
Da evidenziare come, prendendo in esame il trend del RAL dal 2015 al 2022, spicchino i tassi positivi di crescita delle Regioni del Sud: Abruzzo (8,7%), Calabria (7,3%), Molise (6,9%) e Sardegna (4,9%).
Differenze retributive territoriali: cosa resta del South Working
“L’elemento che principalmente impatta sulle differenze retributive territoriali è il tessuto imprenditoriale. I grandi centri dove si genera competitività sono soprattutto al Nord, dove il tessuto produttivo può più facilmente accedere al credito, innovare e investire”, rileva Matteo Gallina, responsabile dell’Osservatorio JobPricing.
Incidono anche il tasso di disoccupazione, che pesa sul potere contrattuale dei lavoratori; al Sud c’è una partecipazione femminile storicamente bassa, una presenza di maggiori violazioni dei minimi tabellari e forme irregolari di contrattazione. “Conta anche il costo della vita diverso da Regione a Regione, da territorio a territorio”, aggiunge Matteo Gallina.
Il fenomeno del South Working – svolgere il lavoro agile al Sud – sviluppatosi negli anni della pandemia non sembra avere al momento ancora sortito effetti sull’ambito retributivo, nell’ottica di leva di rilancio del Meridione.
“Il fenomeno è inquadrato solo fino a un certo punto e non riguarda che una piccola fetta di lavoratori che possono usufruire di questa opportunità”, spiega il responsabile dell’Osservatorio JobPricing.
Photo credits: conmandato.club
Leggi anche
A distanza di un anno, i titolari dei Magazzini dal Sasso di Asiago, nonostante una multa da 7000 euro tornano ad esporre il cartello discriminatorio
I parlamentari europei percepiscono indennità lorde superiori a quelle dei “colleghi” dei singoli Paesi UE: un’analisi dei costi necessari a sostenere gli europarlamentari, e della la loro effettiva capacità di rappresentare gli elettori al netto dei dati su affluenza e fiducia nelle istituzioni