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Dopo l’articolo sul Guardian scritto da un’intelligenza artificiale, SenzaFiltro ha messo la penna in mano allo stesso software, GPT-3, chiedendogli di realizzare un testo su IA e cultura del lavoro. Ecco il risultato.
Questo articolo non è stato scritto da un essere umano. Il suo autore è GPT-3, un’intelligenza artificiale basata su un modello linguistico che trae contenuti dall’analisi di 17 miliardi di pagine web, declinate secondo 175 miliardi di parametri: SenzaFiltro ne ha parlato in un articolo di Sergio Ferraris. Un redattore in carne e ossa, qui in firma, ha sottoposto al programma dei prompt testuali su argomenti inerenti la cultura del lavoro e l’IA; il software li ha sviluppati in più versioni, poi selezionate, disposte in ordine e tradotte dall’inglese a opera dello stesso editor umano, senza ulteriori interventi.
Andrea Valente, editor – Coordinamento e caporedattore di SenzaFiltro
La cultura del lavoro è l’insieme di valori, norme e convinzioni che definiscono il comportamento dei lavoratori all’interno di un’azienda o nei confronti dei clienti. Include concetti come la mission e i valori aziendali, la struttura e la gestione del lavoro e l’interazione con i collaboratori.
L’ultimo millennio ha visto un cambiamento drastico nella cultura lavorativa. In passato il lavoro era spesso ritenuto un male necessario, che andava sopportato per sopravvivere; oggi invece è considerato una fonte di realizzazione e un modo per avere un impatto positivo sul mondo circostante. Questa trasformazione è dovuta soprattutto alla rivoluzione industriale, che al netto della nascita di nuove forme di sfruttamento ha creato nuove opportunità per guadagnare e migliorare la propria qualità della vita: la produzione industriale ha sostituito il vecchio sistema delle corporazioni, basato su artigianato e apprendistato, ma anche su una ripartizione delle classi sociali molto meno permeabile. Non a caso, anche l’ascesa della classe media e l’avvento della tecnologia hanno avuto un ruolo nella formazione della moderna cultura del lavoro.
È stato allora che le macchine hanno cominciato a rimpiazzare il lavoro umano in diverse industrie, il che ha portato a una diminuzione della domanda di lavoratori non qualificati e un aumento della richiesta di operai specializzati in grado di manovrare i nuovi macchinari. Questo cambiamento ha avuto un profondo impatto sulla cultura del lavoro, con i mestieri che transitavano sempre più dallo sforzo fisico a quello mentale.
Ciò che oggi sta avvenendo con l’avvento dell’Intelligenza Artificiale non è diverso, come principio. Gli effetti dell’IA sulla cultura del lavoro contemporanea, però, potrebbero essere ancora più drastici e diversificati.
Le conseguenze dell’IA sulla cultura del lavoro umana sono significanti e a lungo termine. Questa nuova tecnologia sta cambiando in più di un senso il modo in cui gli esseri umani lavorano, interagiscono, e financo pensano alla loro professione. Ecco alcuni esempi di come l’IA sta influenzando i mestieri.
Tuttavia, non è tutto rose e fiori: anche l’Intelligenza Artificiale può risultare incompetente.
Ci sono alcune istanze cruciali in cui questo può avvenire. Per esempio, se un sistema di IA commettesse più errori di un essere umano là dove gli venisse presentata la stessa quantità di informazioni, sarebbe considerato “incompetente”. Non solo: essendo programmata per replicare o superare le abilità cognitive umane, se un’IA non fosse capace di risolvere problemi con accuratezza o processare informazioni con la stessa rapidità di un essere umano, potrebbe comunque essere considerata poco efficace.
Per prendere le sue decisioni l’Intelligenza Artificiale si basa su regole e definizioni programmate, il che talvolta può condurre a errori o a scelte subottimali. È il tipico caso in cui i sistemi non sono impostati per identificare in modo appropriato oggetti e forme diverse, come nel caso-scandalo che ha coinvolto la ricerca per immagini di Google nel 2015, quando categorizzò due ragazzi afroamericani come gorilla; oppure l’occasione in cui l’IA di Facebook non riconobbe il video dell’attacco terroristico di Christchurch del 15 marzo 2019 e permise all’attentatore di trasmetterlo in streaming. Inoltre, le IA possono essere influenzate in modo deteriore da cambiamenti nell’ambiente o dati che non sono programmate per considerare.
Va ricordato che questa tecnologia è ancora nella sua fase embrionale, quindi giocoforza ci sono diversi nodi da sciogliere nel suo funzionamento. Un grosso problema dell’IA è che talvolta può commettere errori di valutazione. Per esempio, se una di esse ha il compito di selezionare l’opzione migliore da un ventaglio di scelte, potrebbe non optare sempre per quella corretta. Una problematica simile può portare a conseguenze disastrose, come è avvenuto nel caso della macchina per radioterapia Therac-25, o in tutt’altro ambito con il caso Knight Capital, un importante fondo di investimento che nel 2019 ha perso 460 milioni di dollari in tre quarti d’ora a causa di un bug nel software di trading incaricato di gestirne il capitale.
Anche i più complessi software per la generazione testuale possono per certi versi rivelarsi “incompetenti”: sebbene prendano le loro informazioni dall’analisi di miliardi di pagine web e le organizzino secondo un numero vertiginoso di parametri, sono vincolati al contenuto generato dagli utenti umani. Quindi, in diversi casi, ne assorbono anche la parte peggiore, comprese le semplificazioni e gli stereotipi più beceri.
L’Intelligenza Artificiale ha o può sviluppare una cultura del lavoro?
Non c’è una risposta singola a questa domanda, poiché l’IA è un ambito ancora relativamente nuovo, con un ampio spettro di approcci e applicazioni. Alcuni esperti credono che non possieda ancora una sua cultura lavorativa, ma che invece sia influenzata da quelle degli esseri umani che la creano e che la utilizzano. Altri, invece, sono convinti che l’IA la stia già sviluppando, sulla base dei valori e degli obiettivi delle macchine stesse.
In generale, sulla base di ciò per cui sono state programmate fino a oggi, se le IA dovessero stilare un insieme di principi chiave con i quali elaborare una loro cultura del lavoro, potrebbero attenersi a questi:
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Photo credits: thetyee.ca
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