Mercoledì 6 marzo a Palazzo Chigi c’è stato il primo faccia a faccia tra il Governo e i sindacati di Polizia e delle forze dell’ordine (SIULP, SAP, SIAP, Federazione COISP-MOSAP, FSP Polizia di Stato ES-LS-CONSAP-M.P., SILP CGIL, COCER Arma Carabinieri, COCER Guardia di Finanza), dopo i fatti di Pisa di sabato 24 febbraio. La Presidente del Consiglio ha elogiato l’operato delle forze dell’ordine e ha parlato di “un clima che non mi piace e mi preoccupa, e di cui mi sento responsabile perché parte di questo clima dipende dal fatto che c’è la necessità di attaccare la sottoscritta e questo governo”.
Secondo Meloni, infatti, le forze di polizia sarebbero oggetto di una campagna denigratoria ingiusta: “Ritengo ingiusta la sistematica campagna di denigrazione alla quale siete stati sottoposti”, ha detto ai sindacalisti presenti. La premier ha poi ricordato che questo sarà un “anno impegnativo” perché “abbiamo la presidenza del G7”, da cui dipende “la nostra credibilità sul piano internazionale, e vedo toni che mi ricordano anni molto difficili per la nostra nazione”.
Durante l’incontro, la Presidente del Consiglio ha voluto ridimensionare la polemica sulla violenza della polizia nei confronti dei giovani manifestanti, sottolineando che “nel 97% delle manifestazioni che si sono svolte in questi mesi non c’è stata alcuna criticità. Solo nel 3% dei casi – ha aggiunto – si sono riscontrate criticità, e questo dimostra l’ottima gestione dell’ordine pubblico e la vostra capacità di proteggere i siti sensibili”.
Per Meloni quindi non esiste nessuna emergenza; anzi, in Italia, secondo la presidente, la libertà di espressione e di dissenso è tutelata e garantita: “Dal 7 ottobre a oggi, infatti, le iniziative di piazza sono state più di mille. L’Italia, a differenza di altre nazioni, non ha vietato le manifestazioni a favore della Palestina perché per noi è fondamentale garantire il pieno diritto a esprimere qualunque posizione politica. È un diritto – ha spiegato – che va bilanciato col rispetto delle regole che lo disciplinano e con la necessaria tutela degli obiettivi sensibili e che sono presi di mira dai manifestanti”.