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Da una grossa catena di ristoranti italiani arriva la segnalazione di Sonia. Voglio condividere una situazione personale tanto quanto pubblica, che può essere di aiuto per tanti giovani e non. Ogni situazione nociva per il proprio benessere, fisica o psicologica, ogni minaccia verbale ricevuta per aver scelto di farsi valere sul lavoro invece che fare […]
Voglio condividere una situazione personale tanto quanto pubblica, che può essere di aiuto per tanti giovani e non. Ogni situazione nociva per il proprio benessere, fisica o psicologica, ogni minaccia verbale ricevuta per aver scelto di farsi valere sul lavoro invece che fare moine e stendere un tappeto rosso ai colleghi e ai “capi” va denunciata.
“Lavorativamente parlando sei top” così mi é stato detto, “però come persona non va, perché i tuoi colleghi pranzano insieme tutti i giorni al ristorante e io ieri mi aspettavo ci fossi”, “Sai qui siamo una grande famiglia”.
Si, una famiglia in cui appena ti giri sono pronti a schiacciarti e fanno di tutto per mandare via un giovane in gamba anziché valorizzarlo, perché si sa che in Italia un giovane bravo fa scomodo, soprattutto se sei adulto e frustrato. Tutto ciò con un misero stipendio da 1200€ se va bene, 40 ore settimanali più le trasferte pagate solo le ore prestabilite, se guidi per ore e ti svegli 4 ore prima a nessuno frega niente.
Con la scusa della gavetta bisogna tacere e stare zitti, mettendo la testa bassa, sotto terra come uno struzzo. Tra l’altro ti vengono tolti soldi dallo stipendio se ti viene il covid o addirittura ti vengono concesse le ferie, 40 giorni accumulati, e poi ti viene rimproverato di essere andata in ferie.
Ricordiamoci che le ferie sono diritto.
Denunciate queste dinamiche malate, rivolgetevi a uno psicologo clinico se state soffrendo, non dormite la notte e siete vittime di “sette lavorative” per cui se non sei falso sei “sbagliato”. Il lavoro in qualche modo si cambia, la salute è difficile da recuperare. Non siate pecoroni da gregge e non fatevi intimorire da questi messaggi, cercate di cambiare qualcosa nel vostro piccolo, bisogna agire.
E chiedete aiuto sempre.
Leggi il mensile 116, “Cavalli di battaglia“, e il reportage “Sua Sanità PNRR“.
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