La medicina del lavoro ricopre un ruolo sempre più fondamentale in Italia, alla luce dei dati forniti dall’INAIL nel suo report annuale del 2023.
“Alla data del 30 aprile 2024 le patologie di origine professionale denunciate all’INAIL nel 2023 erano oltre 72.000, in aumento del 19,8% rispetto alle circa 61.000 del 2022 e del 18,7% rispetto al 2019. Si tratta di un incremento atteso dopo la forte flessione che, a causa della pandemia da COVID-19, che ha caratterizzato il 2020 (circa 45.000 denunce pervenute) e in minor misura il 2021 (poco più di 55.000 casi denunciati). Le denunce riguardano le malattie e non i soggetti ammalati, che sono circa 49.000. Per un singolo lavoratore afflitto da diverse patologie, infatti, possono risultare protocollate più denunce”.
In un Paese dove l’età media dei lavoratori è sempre più alta, e secondo i più recenti dati ISTAT crescono gli occupati, ma nelle fasce d’età più avanzate (gli inattivi in crescita sono gli under 35), la cura della salute dei lavoratori diventa fondamentale. In Italia, secondo un report di Adnkronos, ci sono 5.500 medici del lavoro, che si occupano di circa 14 milioni di lavoratori su circa 23 milioni complessivi, per i quali la legge prevede – in collaborazione con il datore di lavoro – l’intervento di queste figure sanitarie. Oltre il 45% dei medici del lavoro visita in media mille persone l’anno, e oltre il 70% delle visite viene realizzato in quattro settori: manifattura, commercio, costruzioni e logistica.
Secondo i dati INAIL, “l’83,3% delle malattie professionali denunciate nel 2023 si concentra nella gestione assicurativa dell’Industria e servizi (60.467, +20,8% rispetto al 2022), il 15,8% nella gestione Agricoltura (11.487, +14,7%) e lo 0,9% nel conto Stato (656, +20,4%). Nell’ambito dell’Industria e servizi, circa la metà delle denunce codificate per attività economica riguarda il comparto manifatturiero e le Costruzioni, con 13.000 casi ciascuno. Seguono, a distanza, il Commercio (meno di 5.000), la Sanità e assistenza sociale e il Trasporto-magazzinaggio (3-4.000 ciascuno)”.
Da anni ormai le malattie muscolo-scheletriche sono le più frequenti, e rappresentano il 71% delle patologie.