Se il lavoro non va dal medico, il medico va dal lavoro

I medici del lavoro sono sempre meno, ma sempre più necessari, anche a fronte di un’età media dei lavoratori in aumento: un’azienda fornisce visite sanitarie a domicilio ad aziende e smart worker attraverso presidi mobili con attrezzature di ultima generazione

14.01.2025
I camper di Promotergroup, azienda che fornisce presidi mobili per la medicina del lavoro

Le visite mediche oggi si possono fare anche senza spostarsi dal posto di lavoro. Si tratta di una comodità, e in certi casi, come cantieri in luoghi isolati, anche di una necessità; ma è anche un modo per ovviare alla carenza cronica di medici e di risparmiare, riducendo i tempi di spostamento.

A rendere disponibile questo servizio “a domicilio” è la società Promotergroup, che ha creato un presidio medico mobile per le aziende. Si tratta di unità polidiagnostiche strutturate che oggi consentono lo svolgimento di tutti gli accertamenti sanitari previsti per la visita medica in un unico posto, e che in futuro consentirebbero di svolgere visite mediche avvalendosi della telemedicina. Su questo fronte l’azienda ha già registrato un brevetto, dopo una prima fase di sperimentazione.

“Ci occupiamo di medicina del lavoro e di sicurezza sul lavoro dal 2003” spiega il presidente di Promotergroup Gianni Polizzi. “L’esperienza in questo settore ci ha permesso di mettere a punto degli ambulatori mobili per la medicina del lavoro e, in seguito, di brevettare l’unità mobile di telemedicina sul lavoro. L’idea nasce dal fatto che in Italia mancano medici, e soprattutto medici del lavoro. Tramite i camper siamo riusciti a portare i nostri servizi in tutta Italia. Collaboriamo con circa 400 aziende svolgendo in media 30.000 visite l’anno. Operiamo in tutte le Regioni italiane, soprattutto in Sicilia, Veneto, Lombardia, Piemonte e Toscana”.

L’intenzione dell’azienda è quella di ampliare nei prossimi anni il raggio d’azione di questo servizio, coinvolgendo un numero sempre maggiore di aziende e lavoratori.

Come funziona l’unità mobile per la medicina del lavoro

Lo sviluppo dell’unità mobile che si avvale della telemedicina, fino a questo momento, è stato limitato anche dal fatto che rappresenta un servizio non ancora normato.

“Ci siamo rivolti alla Commissione Nazionale di Telemedicina chiedendo una norma ad hoc – spiega Polizzi – perché ad oggi non può essere impiegata la telemedicina in medicina del lavoro. La telemedicina è una tecnologia che in Italia è ancora in fase sperimentale e per la quale nel PNRR sono state destinate importanti risorse. Ci auspichiamo che l’Istituto Superiore di Sanità possa validare l’applicazione della telemedicina anche in medicina del lavoro”.

Promotergroup offre un servizio di sorveglianza sanitaria tramite l’utilizzo di unità mobili (camper). Il presidio sanitario mobile raggiunge il cantiere, magazzino, l’unità produttiva del cliente; tale presidio è composto da medici, infermieri e assistenti medici. In questo modo il lavoratore può essere visitato direttamente sul posto di lavoro, ottimizzando tempo e costi per le aziende. Qualora venisse normato l’utilizzo della telemedicina per la medicina del lavoro, gli operatori sanitari potrebbero ricorrere a tele-consulti. In Italia le visite sui posti di lavoro si possono effettuare sia rivolgendosi a strutture pubbliche che convenzionandosi con degli enti privati come Promotergroup.

Visite più rapide e a domicilio, anche per gli smart worker

L’obiettivo di questa tecnologia non è soltanto ovviare all’ormai cronica carenza di medici che riguarda l’Italia, ma anche evitare i tempi morti delle visite mediche delle aziende italiane.

“Abbiamo delle unità mobili domotizzate e a basse emissioni, indipendenti da un punto di vista energetico,” continua Polizzi, “e apparecchiature digitali, interconnesse, di ultima generazione. Con questa tecnologia andiamo incontro alle esigenze di grandi società, che hanno cantieri su tutto il territorio nazionale, applicando un unico prezzo. Inoltre, questa tecnologia accelera i tempi di erogazione del servizio e permette al lavoratore di essere monitorato e informato in tempo riguardo al proprio stato di salute. Siamo noi a chiamare l’azienda e a velocizzare il servizio per ridurre lo stress e il rischio, per le imprese e i lavoratori stessi. Il nostro obiettivo è fornire un servizio capillare, sostenendo le imprese che operano in Regioni molto piccole o i cantieri situati in luoghi sperduti, dove è sempre più difficile reperire medici, e di conseguenza garantire la sicurezza sul lavoro. Spesso, a causa dei tempi burocratici o dell’assenza di medici, accade che le società ritardino nelle scadenze delle visite mediche. E poi operiamo anche in ottica di smart working: per aziende che vogliono incrementare il lavoro a distanza, siamo noi a raggiungere il lavoratore direttamente a casa”.

Medici del lavoro: sempre meno, e sempre più necessari

La medicina del lavoro ricopre un ruolo sempre più fondamentale in Italia, alla luce dei dati forniti dall’INAIL nel suo report annuale del 2023.

“Alla data del 30 aprile 2024 le patologie di origine professionale denunciate all’INAIL nel 2023 erano oltre 72.000, in aumento del 19,8% rispetto alle circa 61.000 del 2022 e del 18,7% rispetto al 2019. Si tratta di un incremento atteso dopo la forte flessione che, a causa della pandemia da COVID-19, che ha caratterizzato il 2020 (circa 45.000 denunce pervenute) e in minor misura il 2021 (poco più di 55.000 casi denunciati). Le denunce riguardano le malattie e non i soggetti ammalati, che sono circa 49.000. Per un singolo lavoratore afflitto da diverse patologie, infatti, possono risultare protocollate più denunce”.

In un Paese dove l’età media dei lavoratori è sempre più alta, e secondo i più recenti dati ISTAT crescono gli occupati, ma nelle fasce d’età più avanzate (gli inattivi in crescita sono gli under 35), la cura della salute dei lavoratori diventa fondamentale. In Italia, secondo un report di Adnkronos, ci sono 5.500 medici del lavoro, che si occupano di circa 14 milioni di lavoratori su circa 23 milioni complessivi, per i quali la legge prevede – in collaborazione con il datore di lavoro – l’intervento di queste figure sanitarie. Oltre il 45% dei medici del lavoro visita in media mille persone l’anno, e oltre il 70% delle visite viene realizzato in quattro settori: manifattura, commercio, costruzioni e logistica.

Secondo i dati INAIL, “l’83,3% delle malattie professionali denunciate nel 2023 si concentra nella gestione assicurativa dell’Industria e servizi (60.467, +20,8% rispetto al 2022), il 15,8% nella gestione Agricoltura (11.487, +14,7%) e lo 0,9% nel conto Stato (656, +20,4%). Nell’ambito dell’Industria e servizi, circa la metà delle denunce codificate per attività economica riguarda il comparto manifatturiero e le Costruzioni, con 13.000 casi ciascuno. Seguono, a distanza, il Commercio (meno di 5.000), la Sanità e assistenza sociale e il Trasporto-magazzinaggio (3-4.000 ciascuno)”.

Da anni ormai le malattie muscolo-scheletriche sono le più frequenti, e rappresentano il 71% delle patologie.

Rete e progetti oltre la medicina del lavoro

Promotergroup da oltre 15 anni lavora con tre sedi in tutta Italia (Vittoria, Roma e Milano), ha più di 30 dipendenti e circa 50 collaboratori, oltre che 1.200 aziende clienti. I campi di cui si occupa sono l’adeguamento normativo cogente, le certificazioni QSA e la sicurezza nei posti di lavoro, compresa la sorveglianza sanitaria.

Un ulteriore supporto ai clienti è dato dalla formazione obbligatoria, dalla divisione di comunicazione e marketing Mad Room, dai servizi per le pubbliche amministrazioni e per le gare d’appalto. All’interno della rete può contare su enti di formazione, un’agenzia per il lavoro, una startup agricola innovativa e una società di servizi di ingegneria. Questo gli ha permesso di ottenere maggiore flessibilità, aumentare i settori di intervento, il numero di professionisti, e diventare un punto di riferimento nel settore dei servizi alle imprese pubbliche e private.

L’altro aspetto caratterizzante della società è l’impegno all’innovazione e alla crescita, che porta allo sviluppo di brevetti. Oltre all’Unità mobile di Telemedicina sul lavoro è in corso d’opera la realizzazione di un Consorzio di Medicina del Lavoro. Tra i progetti c’è anche quello di creare un’academy teorico-pratica di tutti i mestieri e laboratori artigianali per formare i giovani e inserirli direttamente nel mondo del lavoro.

 

 

 

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In copertina, i camper che costituiscono le unità mobili di medicina sul lavoro.

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