Dal 2025 servirà un percorso formativo universitario da sessanta crediti, con l’abilitazione insieme alla laurea specifica per la classe di concorso di interesse, per partecipare al concorso da docenti su posto comune. Proprio il 25 settembre è avvenuta la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del cosiddetto DPCM docenti, che di fatto ripercorre il modello del corso di specializzazione sul sostegno e traccia appunto un tirocinio formativo attivo da sessanta crediti per arrivare a ottenere l’abilitazione su posto comune.
Sarà a numero chiuso, sulla base del fabbisogno di docenti, stabilito secondo le linee guida indicate dal decreto stesso e dal costo massimo di 2.500 euro a carico del futuro insegnante, prevedendo crediti formativi in area pedagogica, tirocinio diretto e indiretto, formazione inclusiva con alunni con bisogni educativi speciali, crediti di area linguistico-digitale, discipline socio-psico-antropologiche, metodologie didattiche generali e della disciplina di riferimento, legislazione scolastica, con un esame finale che consiste in una prova scritta con l’analisi critica di casi e in una lezione simulata. Se le domande supereranno i posti disponibili le università potranno attivare procedure selettive.
Come per il TFA sostegno, si prevede la frequenza minima necessaria alle attività formative pari al 70%. Le attività saranno erogate in presenza, con al massimo il 20% del totale in modalità telematica, esclusi tirocini e laboratori. Non tutti nella fase transitoria dovranno conseguire i 60 CFU: ci sono percorsi da 36 CFU per coloro che hanno conseguito i 24 CFU e prenderanno parte ai concorsi fino al 31 dicembre 2024; se li vinceranno dovranno completare la formazione con questo percorso universitario.
Invece chi è già abilitato sul sostegno e si vuole abilitare su posto comune, o chi vuole abilitarsi per un’altra classe di concorso, oltre a quella già posseduta, potrà frequentare il percorso formativo da 30 CFU, dal costo di 2.000 euro. Restano requisiti di accesso i titoli di studio della specifica classe di concorso.
Sui siti di informazione settoriale si rilanciano da mesi notizie possibili sui percorsi abilitanti, spesso per corsi di formazione, a evidenziare che il percorso di abilitazione è un’occasione di business come tutto il mercato dei titoli accessori. Degli esami integrativi pagati circa 1.000 euro l’uno, per conseguire i necessari titoli di accesso alle classi di concorso.
Un film già visto nel percorso per il sostegno, con l’abilitazione che si consegue dopo un corso annuale di specializzazione, a numero chiuso, con la conseguenza che un docente di sostegno su tre non è abilitato e viene reclutato dalle graduatorie curricolari. Chi non è inserito in nessuna graduatoria può inviare la MAD (messa a disposizione), un’autocandidatura che permette di ottenere supplenze a tempo determinato, basta essere in possesso del semplice diploma.
In alcune classi di concorso, soprattutto per materie scientifiche, mancano i laureati e si ricorre all’interpello nazionale per trovare docenti. Il contrario, con l’eccesso di offerta di docenti, avviene in classi di concorso sature, come quelle per le materie umanistiche, giuridiche e motorie.