Perdita vertiginosa dei residenti e crollo delle vendite degli immobili dimostrano con i dati che il cambiamento è reale. Milano non tornerà facilmente quella di prima.
Se il topo di campagna va in città
Entro il 2050 due persone su tre potrebbero vivere in città: ecco perché i sistemi urbani devono cambiare, e collaborare tra loro.
Entro il 2030, secondo le stime delle Nazioni Unite, sei persone su dieci vivranno in città, e nel 2050 potrebbero divenire due su tre. Dal momento che nelle zone urbane il tasso di fertilità è più basso che in quelle rurali, questo aumento di persone sarà dovuto evidentemente a flussi migratori che dalle campagne si spostano verso le città alla ricerca di una vita migliore. I driver principali di questi spostamenti sono le scarse prospettive economiche, la necessità di sfuggire a conflitti e i rischi legati al cambiamento climatico. Quest’ultimo fattore, secondo la Banca Mondiale, potrebbe costringere circa 140 milioni di persone a lasciare le proprie abitazioni entro il 2050.
Al momento, pur occupando meno del 2% del territorio mondiale, le città producono l’80% del PIL globale e oltre il 70% delle emissioni di carbonio. Ed è stata soprattutto urbana, Secondo il World City Report 2020 di UN Habitat, la pandemia da COVID-19: oltre il 90% dei casi, infatti, si è registrato nelle città. E dal momento che, come detto, la ricchezza si concentra soprattutto nelle città, queste subiranno un forte impatto da recessione economica derivante dalla pandemia. Le risorse finanziarie disponibili per le autorità locali urbane potrebbero ridursi tra il -15% e il -25% nel 2021, con le perdite maggiori nelle realtà urbane dei Paesi in via di sviluppo.
Al di là degli effetti della pandemia, comunque, la rapidità e l’imponenza dell’urbanizzazione richiedono opportune politiche per far fronte a sfide complesse e interrelate quali necessità di abitazioni, infrastrutture, trasporti, conflittualità e violenza urbana. Circa un miliardo di persone viene classificato come “poveri urbani”, di cui la stragrande maggioranza vive in insediamenti urbani informali.
Questa rilevanza demografica ed economica deve essere necessariamente coniugata in chiave di sostenibilità. Le città, infatti, sono anche il fulcro del pensiero innovativo. E la collaborazione delle città oltre i confini geografici, con attenzione su temi trasversali come gli Sustainable Development Goals, rappresenta un altro punto di forza.
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