L’ex presidente dell’INPS, intervistato da SenzaFiltro, critico sull’Ispettorato nazionale del lavoro: “Struttura farraginosa a cui mancano i dati. E gli ispettori lavorano male”.
250.000 precari della scuola senza stipendio da mesi: un’abitudine decennale
Docenti e personale ATA hanno lavorato gratis per quattro mesi. Il coordinatore della Gilda degli insegnanti Rino Di Meglio: “Non è una novità, vorremmo risposte da Valditara”. La risposta di Jacopo Greco del ministero dell’Istruzione: “Problema burocratico tra ministeri, è così dal 2013”
“Cara presidente, racconti la vergogna dei precari che il suo governo ha lasciato per tre mesi senza stipendio. Neppure a dicembre ci avete versato un centesimo. Lo faccia con la stessa spavalderia e arroganza. Noi abbiamo utenze, affitti e figli da sfamare. Dei suoi proclami interessa poco o niente. Tra poco sarà evidente a tutti che questo governo sta portando il Paese sul baratro. Le sue uniche vittorie sono a sostegno delle imprese private, mentre giorno dopo giorno smantella lo stato sociale, relegando sempre più ai margini le fasce deboli della società. Nel frattempo si preoccupi di versarci tutti i nostri stipendi, perché di fatto il suo governo è moroso verso milioni di precari della scuola.”
Sono queste le parole di Cinzia, una docente assunta a settembre con contratto di supplenza breve che a gennaio si ritrova precaria senza aver percepito nessuno stipendio, insieme ad altri 250.000 docenti e personale ATA: di fatto hanno lavorato quattro mesi gratis. Questo intervento è stato scritto sotto agli auguri di buon anno fatti dalla premier Giorgia Meloni, per ricordare la situazione drammatica in cui versano migliaia di famiglie in tutta Italia, in grosse difficoltà a far fronte a necessità ordinarie, come spesa, bollette, rata del mutuo e quant’altro.
“Ci continuano a giungere segnalazioni di supplenti che, pur lavorando da quattro mesi, non hanno ricevuto lo stipendio. Siamo nell’anno nuovo e questa per noi è una pratica indecente, perché il primo diritto di qualsiasi lavoratore è ricevere la retribuzione del lavoro svolto, invece vengono messi nella condizione di non poter adempiere alla normale vita di qualsiasi persona che lavora”. È il commento del coordinatore nazionale dalla Gilda degli insegnanti Rino Di Meglio, che si rivolge anche al Governo per un intervento immediato.
“Vorremmo una parola chiara su questo problema – conclude Di Meglio – dal ministro Valditara, che si era impegnato a sburocratizzare l’amministrazione scolastica, pur essendo consapevoli che non è una novità bensì un tema annoso. Questa situazione rende unica l’Italia in tutta Europa, nessun Paese europeo paga i dipendenti pubblici con mesi di ritardo”.
Sul tema è intervenuto ieri Jacopo Greco, capo dipartimento per le risorse umane, strumentali e finanziarie del ministero dell’Istruzione e del merito: “È dal 2013 che ogni anno vengono pagati in ritardo, fra gennaio e marzo, gli stipendi dei docenti precari titolari di supplenze brevi. I ritardi si accumulano per il periodo lavorativo settembre-dicembre, a causa di specifici problemi burocratici che coinvolgono più ministeri e diverse istituzioni. Nonostante ciò a dicembre 2023 sono stati pagati circa 55.000 precari”, si legge nella nota del MIM.
“Abbiamo inoltre concordato con il MEF una assegnazione straordinaria che avverrà l’11 gennaio, con cui si effettueranno i 15.000 pagamenti rimanenti oltre alle mensilità di dicembre ancora non retribuite. Su forte impulso del ministro dell’Istruzione e del merito, Giuseppe Valditara, il ministero sta lavorando d’intesa con il MEF e con NoiPA per risolvere definitivamente i problemi connessi al sistema di pagamento”, prosegue Jacopo Greco, che assicura: “Entro il mese di gennaio 2024 formuleremo una proposta di definitiva risoluzione della questione”.
Photo credits: clap-info.net
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