Nelle prime settimane di febbraio però è arrivato l’ingresso di un altro gruppo, cioè Adler, che ha rilevato la società di proprietà di un fondo (Polus) con sede alle Cayman. La notizia ha fatto tirare un sospiro di sollievo ai lavoratori, i quali hanno interrotto i 35 giorni di sciopero, ma è solo una cosa momentanea. La situazione sembra essersi risolta, se non fosse che nel giro di poco tempo i problemi si ripropongono, come denunciano gli operai stessi in un comunicato stampa, in occasione della data in cui è atteso il pagamento dei primi stipendi.
“Se il buongiorno si vede dal mattino” attacca il comunicato. “Vogliamo credere si tratti di un caso (nonostante alcuni responsabili di Adler hanno cominciato a dire venerdì che ‘loro pagano il 15’). Fatto sta che oggi è il secondo ‘stipendio’ (importi bassissimi per tutti quindi manco problemi finanziari) che parte in ritardo. Negli anni di vertenza tra il 2009 e il 2025 abbiamo già fatto tutte le esperienze possibili sul tema stipendio, arrivando ad una conclusione. Pagare in tempo lo stipendio è un dovere e qualunque esperienza industriale non abbia questo tema tra i prerequisiti è destinata a galleggiare. I problemi di pagamento di Adler sono noti in tutto il territorio, salvo su qualche tavolo istituzionale dove si finge di non sapere. Ci sono almeno due false partenze dal giorno dell’intesa al Mimit. La partenza è andata a rilento per non aver preso prima in mano la questione produttiva con effetti negativi sui clienti (ricordiamo che la continuità aziendale è un dovere). In secondo luogo ci sono gli stipendi, che nonostante le cifre esigue e l’attenzione che tutta Italia ha sulla vertenza sono partiti in ritardo.
Se questo è l’inizio esortiamo Adler a mettersi al passo dei suoi nuovi dipendenti. Nelle prossime ore verranno indette le ore di sciopero sui temi della vertenza”.
Insomma, nuovi proprietari, ma problemi vecchi, che si trascinano ormai da 16 anni, con una vertenza tra le più lunghe che si ricordino, nonostante il gruppo nuovo rappresenti uno dei marchi chiave nel settore del manifatturiero legato all’aeronautica. Intanto in molti hanno deciso di cambiare lavoro o azienda, vedendo come vanno le cose. E i posti vuoti in ditta cominciano a rappresentare un monito.
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