Per quanto riguarda il primo trimestre 2024, secondo l’osservatorio del mercato del lavoro di Veneto Lavoro, il trend è sostanzialmente in linea con l’anno precedente. Bilancio positivo in tutti i macrosettori (agricoltura compresa), con l’industria che però segna ulteriormente il passo rispetto al biennio precedente. In particolare il comparto metalmeccanico presenta un saldo più che dimezzato rispetto allo stesso periodo del 2023. Da segnalare, inoltre, che il volume complessivo delle assunzioni nell’industria tra gennaio e marzo è in calo dell’8% rispetto allo scorso anno. Tutto questo mentre nel terziario il saldo si conferma in crescita, con un più 3% sulle assunzioni a fronte di una stabilità generale delle cessazioni.
Cause da ricondurre senza dubbio al contesto geopolitico e di mercato, che penalizza in questa fase settori strategici come le acciaierie, le fonderie e il metalmeccanico in genere. A questo si deve aggiungere la scarsità di profili professionali in linea con le esigenze tecniche delle imprese manifatturiere; imprese che, storicamente, garantiscono al Veneto i salari più remunerativi.
Il bicchiere quindi è mezzo pieno: un bilancio che evidenzia un’occupazione in crescita costante, trainata in larga parte dal settore dei servizi. Significa che, senza un cambio di passo nella manifattura, il rischio è che la locomotiva veneta trasporti, in futuro, lavoratori occupati ma sempre più poveri.
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