Tra i programmi Rai compare lo smart working

Per la prima volta i dipendenti del polo televisivo nazionale vedono inserita nei loro contratti la possibilità di lavorare da remoto: merito di un’iniziativa sindacale FISTel CISL, che tuttavia sottolinea il problema di carenza di organico nell’azienda

22.03.2025
Rai e smart working: un'immagine del civico di viale Mazzini

Per la prima volta entra nel contratto dei lavoratori della Rai lo smart working, definito conciliazione vita e lavoro. A darne l’annuncio è il sindacato FISTel CISL, che plaude a questa conquista.

“Le lavoratrici e i lavoratori della Rai – dice una nota del sindacato – hanno risposto con grande partecipazione al referendum sull’ipotesi di accordo del contratto collettivo RAI, votando in grande maggioranza ‘sì’, un coinvolgimento che non ha precedenti, sia per l’affluenza (76,49%) che per i voti espressi (79,02%). Si tratta di un segno evidente che si voluto dare un riconoscimento importante al grande lavoro svolto dal sindacato, in modo particolare per aver introdotto nel testo dell’accordo, e per la prima volta, la conciliazione vita/lavoro per le figure professionali della produzione radiotelevisiva che erano rimaste escluse dall’introduzione dello smart working, e per aver ottenuto una riduzione dell’orario di lavoro per quei lavoratori che non possono lavorare da remoto.”

A esprimere soddisfazione è una nota congiunta del segretario generale nazionale della FISTel CISL, Alessandro Faraoni, e del coordinatore nazionale FISTel Cisl Rai, Pietro Muratori. “Dopo aver ottenuto un miglioramento sostanziale della condizione economica e lavorativa di tutto il personale – spiegano i dirigenti sindacali – è necessario dare un futuro alla Rai, a partire da un confronto concreto capace di interessare i seguenti aspetti: piano industriale, Rai Way, piano immobiliare, investimenti tecnologici e formazione, oltre a un rilancio delle sedi regionali attraverso nuovi modelli organizzativi e produttivi compatibili con le grandi professionalità della Rai”.

Continua poi la nota dei due sindacalisti: “La valorizzazione del personale interno Rai passa per un progetto credibile sull’aerea editoriale, capace di favorire l’impiego di autori e registi interni per garantire un effettivo contenimento delle collaborazioni e degli appalti esterni”. Infine, concludono, “un confronto sul mercato del lavoro sarà lo spartiacque sulla credibilità concreta da parte dei vertici Rai: le politiche d’incentivazione all’esodo hanno creato una carenza di organico oltre misura. È necessario, urgente, un piano di reintegri del personale”.

Programmi interessanti, insomma, nel palinsesto del lavoro.

 

 

 

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In copertina: ildifforme.it

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